
Archive for the ‘urbanistica’ Category
Open Sunday maggio
Posted in agricoltura, autoproduzione, urbanistica on 23 Maggio 2023| Leave a Comment »
Open Sunday aprile
Posted in agricoltura, autoproduzione, urbanistica on 21 aprile 2023| Leave a Comment »
torna Open Sunday a TV
Posted in agricoltura, autoproduzione, urbanistica on 18 marzo 2023| Leave a Comment »
Open Sunday febbraio
Posted in agricoltura, autoproduzione, urbanistica on 9 febbraio 2023| Leave a Comment »
GIORNATA NAZIONALE DEGLI ALBERI – DAL CONSIGLIO DI STATO UNO STOP AI TAGLI INDISCRIMINATI DI ALBERI IN SALUTE
Posted in biodiversità, urbanistica on 21 novembre 2022| Leave a Comment »
WWF: “Le amministrazioni locali riconoscano il valore del verde pubblico e lo gestiscano con cura”.
Roma, 21 novembre 2022 – Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 9178/2022 accogliendo l’appello promosso da due cittadini, ha segnato l’epilogo di anni di battaglie legali. L’appello era mirato a salvare un abete rosso monumentale, per il quale il comune aveva disposto l’abbattimento per presunte ragioni legate alla tutela della pubblica incolumità. In particolare, il massimo organo di giustizia amministrativa ha evidenziato la mancanza dei presupposti di necessità ed urgenza che il comune ha posto quale motivazione del provvedimento essendo lo stesso fondato su una serie di perizie dalle quali emergeva l’inesistenza di un pericolo, anche potenziale, di crollo. Si tratta di un provvedimento molto importante perché, oltre ad evitare l’abbattimento di un albero in piena salute, segna un principio fondamentale in tema di gestione del verde urbano: non si abbattono alberi sani se non si ha la certezza scientifica e concreta della esistenza di un rischio per la pubblica incolumità. Lo stesso principio è stato adottato dal TAR Abruzzo che con sentenza n. 105/2022 ha accolto il ricorso presentato dalla Regione, supportato dall’intervento del WWF Italia e di altre associazioni, contro l’abbattimento di ben 560 alberi per motivi legati alla sicurezza stradale. Il TAR ha infatti ricordato che tali provvedimenti devono tenere conto del principio di proporzionalità che “non tollera presunzioni di pericolosità di un bene da preservare (in specie il patrimonio arboreo) del quale ammette il sacrificio solo se è provato che esso sia inesorabilmente incompatibile con altri beni di rango pari o superiore (la sicurezza stradale)”.
Servizi ecosistemici. Il verde urbano riveste un’importanza centrale perché, oltre ad abbellire i centri abitati, fornisce tantissimi servizi ecosistemici alle comunità umane, dall’ombreggiatura e raffrescamento nei periodi di calura (mitigazione dell’effetto “isola di calore”) alla purificazione dell’aria tramite assorbimento di Co2 e altri inquinanti (come le polveri sottili), assorbimento dei rumori, mitigazione degli eventi meteorologici estremi come le “bombe d’acqua”. Senza contare i benefici ricreativi offerti a chi frequenta i parchi urbani. Ma questa importanza è spesso trascurata e il bene mal gestito. È purtroppo frequente la diffusione di notizie riguardanti ordinanze di sindaci e altre pubbliche amministrazioni che dispongono tagli indiscriminati di alberi, anche quando questi si trovano in perfetta salute o potature effettuate in periodi e con modalità tali da generare effetti dannosi sia sulle specie animali che sulla stessa stabilità degli alberi. Il WWF è in prima linea nella tutela del nostro patrimonio verde, anche sul piano legale e giudiziario grazie, ad esempio, ai ricorsi amministrativi e alle numerose costituzioni di parte civile in processi aventi ad oggetto incendi boschivi o traffici illeciti di legname. L’associazione chiede inoltre che vengano sostenute e realizzate delle vere e proprie scuole di giardinaggio urbano: il nostro verde in città viene troppo spesso incriminato e fatto oggetto di tagli indiscriminati, quando invece avrebbe bisogno di cure e attenzioni dedicati, in modo da poter svolgere al meglio il suo ruolo in piena sicurezza negli ecosistemi cittadini. Troppo spesso la manutenzione del verde viene affidata o appaltata a soggetti che non hanno interessi, conoscenze o i requisiti adatti per gestire e proteggere gli alberi nelle nostre città.
presentazione Trame Urbane
Posted in urbanistica on 13 ottobre 2022| Leave a Comment »
URBAN NATURE 2022, WWF: LO STRETTO LEGAME TRA ALIMENTAZIONE, TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ E AMBIENTE URBANO
Posted in agricoltura, biodiversità, urbanistica on 6 ottobre 2022| Leave a Comment »
ESEMPI ITALIANI DI LAVORO SULLE POLITICHE ALIMENTARI URBANE. Nel percorso di tutela della natura e della biodiversità, già sono molte le città italiane che hanno un ruolo attivo per la trasformazione dei sistemi alimentari e hanno dato avvio alle prime sperimentazioni di gestione economica e sociale del cibo, riuscendo a stimolare un dibattito interno e coinvolgendo la società civile. Con Urban Nature il WWF rilancia l’invito per continuare a sviluppare progetti cittadini che favoriscano rapporti virtuosi con i produttori locali, stakeholders e consumatori, in un’ottica di Smart Food Community. “LA NATURA SI FA CURA”: L’8 E IL 9 OTTOBRE NELLE PIAZZE ITALIANE REGALATI UNA FELCE E AIUTA IL WWF A CREARE OASI NEGLI OSPEDALI DEI BAMBINI. Roma, 6 ottobre 2022
Qui l’approfondimento “Nature4Food” del report “La Natura si fa cura” – https://www.dropbox.com/s/shwgxq9znk2abva/Nature4Food%20-%20Urban%20Nature%2022.pdf?dl=0.
Nel 2022 oltre il 55% della popolazione mondiale vive in aree urbane e nei prossimi 30 anni si arriverà al 70%: ma a oggi nelle città italiane il verde rappresenta appena il 14% dello spazio urbano e nel 2021 si contano oltre 70 km2 di nuove costruzioni solo in Italia, un gap che va colmato attraverso una riqualificazione pianificata delle nostre città. Le città sono un luogo da cui partire per promuovere processi di tutela della biodiversità, partecipati da parte di tutti gli attori, cittadini inclusi. Prime tra tutte le filiere, e in particolare quella dell’alimentazione su cui, come sostiene il WWF, è fondamentale proseguire lungo la strada di sviluppo di Food Smart Cities che abbiamo già imboccato con alcuni ottimi esempi nelle città italiane. Il WWF, attraverso il report “La Natura si fa cura” punta l’attenzione anche sul tema Nature 4 Food in occasione di Urban Nature, la festa della natura in città che sabato 8 e domenica 9 ottobre arriva alla sua sesta edizione.
L’incremento dell’urbanizzazione, lo spopolamento delle zone rurali e il cambiamento climatico sono alcuni dei fattori che, insieme, hanno un impatto considerevole sulle caratteristiche delle città stesse, tra cui la presenza (o l’assenza) di cibo sano, sostenibile e accessibile per tutti. Nel percorso di tutela della natura e della biodiversità, le città hanno un ruolo fondamentale, tra gli altri, anche per il contributo che possono dare alla trasformazione dei sistemi alimentari. Per il WWF questi processi di trasformazione devono essere attuati in maniera strategica perché possano effettivamente ridurre la diffusione dei cosiddetti “deserti alimentari” (Food Deserts), che si creano dove la mancanza di negozi e mercati limita la possibilità di acquistare prodotti alimentari freschi, di qualità, a prezzi accessibili, e di “paludi alimentari” (Food Swamps), ovvero di quelle aree caratterizzate da un’elevata percentuale di fast e junk food ad alto contenuto calorico rispetto a negozi e punti vendita di cibo più salutare. La difficoltà di accesso a cibi salutari peggiora la salute della popolazione, soprattutto delle fasce più fragili come i bambini e i giovani, e in generale aumenta il rischio di malattie legate alla cattiva alimentazione, come obesità, diabete e malattie cardiovascolari.
GLI ESEMPI VIRTUOSI IN ITALIA – In Italia, già sono molte le città che hanno dato avvio alle prime sperimentazioni di gestione economica e sociale del cibo, riuscendo a stimolare un dibattito interno e coinvolgendo la società civile.
Milano è l’esempio più emblematico ed è la prima città italiana ad aver approvato una politica urbana del cibo: ha ospitato, nel 2015, l’Esposizione universale dal tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e il Comune ha emendato e approvato formalmente la Milan food policy (Mfp) con una serie di misure per l’implementazione della Food policy. Sempre nel 2015, il Comune ha inoltre presentato al mondo un patto internazionale aperto all’adesione di altre città accomunate dalla condivisione di obiettivi simili di elaborazione di urban food policies, il Milan urban food policy pact (Mufpp — Patto di Milano per la politica alimentare urbana), che oggi conta 210 città aderenti nel mondo e che prevede un quadro completo di azioni volte a guidare le città per “sviluppare sistemi alimentari sostenibili, inclusivi, resilienti, sicuri e diversificati, per garantire cibo sano e accessibile a tutti in un quadro d’azione basato sui diritti, allo scopo di ridurre gli scarti alimentari e preservare la biodiversità e, al contempo, mitigare e adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici”.
Un altro esempio di politica alimentare urbana è il Piano del cibo della Provincia di Pisa, che si prefigge di riportare l’attenzione dei cittadini sull’agricoltura locale considerata più sana e sostenibile, attraverso l’interazione con numerosi soggetti coinvolti al fine di sostenere le produzioni locali. Tra le azioni individuate al fine di raggiungere obiettivi di equità c’è la costituzione di “mense di solidarietà” dedicate alla fascia di popolazione più svantaggiata.
La Toscana è la protagonista anche di un’altra valida iniziativa di gestione di politiche del cibo: il “Piano per le Politiche Urbane per il Cibo” firmato nel 2018 dai Comuni di Lucca, Capannori, Altopascio, Porcari e Villa Basilica, un documento scritto con il contributo di numerosi cittadini e portatori di interesse, che contiene principi e le azioni da intraprendere per raggiungere un sistema alimentare sostenibile, salutare, buono e giusto. Tra le azioni, il lavoro sul sostegno a forme di agricoltura locale.
A Torino, l’Università ha avviato – in sinergia con altri attori – l’Atlante del cibo di Torino metropolitana, iniziativa di analisi, rappresentazione e comunicazione del sistema alimentare urbano metropolitano. Un esempio di azione è #RePoPP, che mette insieme lotta allo spreco e integrazione sociale. A Porta Palazzo, uno dei più grandi mercati d’Europa, grazie all’aiuto di immigrati e richiedenti asilo il cibo invenduto viene redistribuito a chi ne ha bisogno. Funziona in maniera analoga Ricibo, il progetto della città di Genova, con cui si vogliono mettere in rete le associazioni impegnate nella lotta allo spreco e nella distribuzione di cibo, sfruttando la tecnologia e un approccio scientifico, per migliorare l’efficacia dell’intervento e aumentare il recupero di eccedenze alimentari.
Il portale Bergamo Green mette in rete produttori e consumatori, illustra buone pratiche da seguire, informa sulla presenza di mercati locali e dà visibilità alle realtà di produzione, distribuzione e consumo di prodotti sostenibili, locali, biologici, filiera corta, favorendo il cammino verso la Food Policy di Bergamo.
In Abruzzo, il Comune di Tollo (CH) è il territorio che per primo in Italia ha adottato il Piano Regolatore delle Città del Vino in cui le buone pratiche agricole diventano strumento di pianificazione territoriale per innescare dei processi integrati fra economia locale, accrescimento della biodiversità locale, qualità delle diete e sviluppo territoriale. In Molise, c’è il “Piano del cibo” di Castel del Giudice (IS) che, in collaborazione con l’Università del Molise, ha sviluppato una strategia per evitare lo spopolamento dell’area e fornire occasioni di sviluppo socio-economico.
A Roma è nato il “Consiglio del cibo” promosso da oltre 50 associazioni, aziende, docenti, ricercatori e attivisti che sono riusciti a dialogare con l’amministrazione per avviare un percorso verso una delibera per una politica comunale del cibo ed è on line da pochi giorni l’Atlante del Cibo che fa una fotografia territoriale del sistema del cibo nella città di Roma e intende essere la base per attuare una vera e propria strategia di food policy, riducendo sprechi e migliorando la qualità dell’alimentazione, in particolare quella dei bambini. Il WWF crede che sia importante continuare a sviluppare rapporti virtuosi con i produttori locali, stakeholders e consumatori, in un’ottica di Smart Food Community, incrementando progetti cittadini come questi. Con Urban Nature, anche quest’anno, viene ridata l’attenzione agli spazi urbani e al loro ruolo cruciale per diffondere il valore e la cura della natura in città e per il benessere delle persone, rinnovando il modo di pensare e pianificare i contesti urbani.
UN WEEKEND TRA FESTE E SOLIDARIETA’ PER LA NATURA IN CITTÀ – Per Urban Nature 2022 l’8 e il 9 ottobre tante iniziative in tutte le regioni. Quest’anno, oltre agli eventi che coinvolgeranno bambini e adulti in percorsi guidati, feste, mostre, attività di citizen science (quello centrale si svolgerà presso l’Orto Botanico di Roma) si potrà aderire ad un grande progetto di solidarietà – La Natura si fa cura – regalandosi una delle felci che si troveranno il circa 1600 piazze italiane. L’obiettivo è realizzare Oasi negli ospedali pediatrici creando aree verdi con alberi, bordure e siepi capaci di attirare anche insetti impollinatori come le farfalle, stagni didattici, orti rialzati. Un paradiso per la biodiversità e insieme un angolo di cura e benessere per i piccoli degenti che potranno beneficiare del contatto con la natura nei percorsi riabilitativi, soprattutto quelli a lunga degenza.
NON SOLO VERDE, WWF: 4 ESPERIENZE EUROPEE DI ‘PIANI PER LA BIODIVERSITÀ’ PER IL BUON GOVERNO DELLE CITTÀ E LA PROSPETTIVA ‘CLIMATICA’
Posted in biodiversità, urbanistica on 5 ottobre 2022| Leave a Comment »
Nel report del WWF gli esempi di Barcellona, Parigi, Londra e Amsterdam dove natura e urbanità si fondono per il benessere dei cittadini. URBAN NATURE 2022: prosegue il racconto del WWF sul ruolo della Natura nelle realtà urbane in vista del prossimo weekend di eventi l’8 e il 9 ottobre in tutta Italia. Roma, 5 ottobre 2022
Cartella – https://www.dropbox.com/sh/t062wr97d3ic1xl/AACfCThnxsO4shQEQVIKN250a?dl=0%20%20.
Qui l’approfondimento “Nature4Cities” del report “La Natura si fa cura” – https://www.dropbox.com/s/eb3mnisicma10pn/Nature4%20Cities%20-%20Urban%20Nature%2022.pdf?dl=0.
Città che si trasformano per il benessere dei cittadini partendo dalla valorizzazione e difesa della biodiversità: non è un’utopia ma una realtà che si sta consolidando in città come Barcellona, Parigi, Londra, Amsterdam, le cui esperienze sono raccontate nell’ultimo rapporto “LA NATURA SI FA CURA” curato dal WWF per URBAN NATURE 2022 che si svolgerà il prossimo weekend in centinaia di città in tutta Italia promuovendo una grande raccolta fondi per realizzare 10 nuove Oasi in ospedale. Un piano strategico di sviluppo della rete ecologica urbana (REU) è lo strumento utilizzato a Barcellona tra il 2012 e il 2020 grazie al quale sono stati incrementati i legami tra le aree verdi urbane, aperti alcuni spazi verdi privati al pubblico e sviluppato un sistema di volontariato per preservare la rete ecologica con contributi sviluppati in concorsi di idee. Il risultato è una città in cui natura e urbanità convergono e si valorizzano a vicenda, con spazi verdi concepiti non come luoghi isolati ma come una vera e propria infrastruttura, con habitat connessi tra loro dove la natura è parte integrante del territorio con funzioni ambientali e sociali. Il Piano (Barcelona Greenery and Biodiversity Plan) è stato realizzato in linea con la strategia UE per la biodiversità per il 2030 e con quella definita dalle Nazioni Unite attraverso gli obiettivi di Aichi (2012/2020). Stessi principi che sta seguendo la capitale francese: il Plan Biodiversitè Paris (2018-2020) ha visto impegnata l’amministrazione di Parigi per due anni nel coinvolgere cittadini, municipi, quartieri e associazioni. Un lavoro di programmazione che punta soprattutto alla piena partecipazione della cittadinanza e all’educazione come strumento per comprendere tutte le azioni previste. L’obiettivo per il 2024 è rendere il 50% il territorio parigino oggetto di analisi o inventario di biodiversità, con l’obiettivo del 100% nel 2030 e una conoscenza completa da parte dei parigini di questo patrimonio. Nel piano è prevista la crescita di un vero e proprio ‘fermento’ culturale legato alla biodiversità con mostre, dibattiti, eventi, con l’istituzione del ‘mese della biodiversità parigina’ e l’obiettivo di raggiungere nel 2030 1 milione e mezzo di partecipanti. Si punta soprattutto sui giovani, dall’asilo all’università, creando giardini pedagogici, scienze partecipative, kit per animatori e docenti e realizzando, ad esempio, un orto in ogni scuola. Le associazioni sono chiamate a lavorare con i Consigli di Quartiere e i cittadini utilizzando una piattaforma ‘Rendiamo vegetale Parigi’ (Vegetalisons Paris) per aiutare tutti a diventare giardinieri cittadini favorendo la biodiversità su balconi, tetti e realizzando giardini condivisi. A Londra, per incrementare la biodiversità, si parte da una condizione diversa: nella città esistono meno di 33 ettari di spazi aperti tra parchi e giardini, gran parte dei quali piccolissimi, i cosiddetti ‘parchi tascabili’ inferiori a 0,1 ettari. C’è un estremo bisogno di spazi aperti capaci anche di mitigare gli effetti dell’inquinamento e del cambiamento climatico, creare strutture per il relax, il lavoro agile, il tempo libero e lo sport. Il Biodiversity Action Plan è lo strumento dell’amministrazione capace di garantire che specie e habitat siano compresi e considerati durante tutto il processo decisionale per modellare ambienti di qualità con obiettivi e azioni coordinate. Anche in questo caso si tratta di connettere la biodiversità attraverso reti pianificate, proteggendo e valorizzando gli habitat e le specie presenti. Nell’ambiente costruito il Piano propone azioni utili per migliorare e collegare gli spazi verdi e mira a coinvolgere i cittadini anche con attività di citizen science. Nell’esempio di Amsterdam, con l’esperienza di Cascoland nel quartiere di Kolenkit, la difesa della biodiversità diventa strumento utile per risolvere situazioni di crisi sociale o di degrado, ma capaci di comunicare speranza e mutamento. Questo sobborgo periferico della capitale olandese, colpito dalla crisi del 2008 e definito come il quartiere più problematico d’Olanda, ha visto l’intervento di un collettivo che in poco tempo (6 mesi) e con pochi fondi ha rinsaldato il tessuto sociale recuperando spazi degradati e riutilizzando vuoti urbani che spesso caratterizzano le metropoli di tutto il mondo, ad esempio, creando su aree pavimentate degli orti urbani. Il messaggio di questa esperienza è universale: una società degradata non può avere rispetto per l’ambiente, e viceversa, una rete ecologica sana difficilmente potrà sussistere in un luogo degradato. Questi piccoli interventi hanno dimostrato che creando una “cornice” (la traduzione di ‘casco’ in olandese) si ricompone una frammentazione sociale grazie anche all’entusiasmo e alla partecipazione della comunità.
CITTA’ VERDI PER ATTENUARE GLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI
Dare spazio in modo intelligente alla natura in città è anche un modo formidabile per affrontare sia l’adattamento che la mitigazione alla crisi climatica, in altre parole per attenuare l’impatto dei fenomeni estremi (ondate di calore, siccità, nubifragi, alluvioni e smottamenti) e per assorbire la CO2 che provoca il fenomeno. Le città sono particolarmente vulnerabili agli effetti del surriscaldamento globale, avendo elementi di fragilità intrinseca ed essendo dei sistemi rigidi e fortemente dipendenti dai territori almeno circostanti per l’approvvigionamento idrico e di risorse (a cominciare da quelle alimentari): il rapporto del WG3 dell’IPCC pubblicato nei mesi scorsi ci dice che questo rischio è destinato ad aumentare e avrà un fortissimo impatto, anche economico. Inoltre, la cementificazione e l’asfalto, nonché l’alta densità di automobili, insieme a situazioni geomorfologiche specifiche, possono provocare il fenomeno delle isole di calore, con temperature più elevate rispetto alle aree circostanti a causa dell’attività umana: le strutture come edifici, marciapiedi e strade, assorbono più calore e lo rilasciano più lentamente rispetto agli habitat naturali come foreste, fiumi e laghi. La natura aiuta a combattere il fenomeno che, in presenza di ondate di calore e alte temperature per un tempo protratto, potrebbero rendere le città inabitabili. Spesso, poi, gli spazi verdi nelle aree urbane sono distribuiti in modo diseguale: parchi, strade alberate e tetti verdi sono nei quartieri ricchi e in via di sviluppo. Chi vive nei quartieri poveri non dispone di questi spazi e la loro introduzione non è una priorità per gli urbanisti, né necessariamente una richiesta da parte degli abitanti, soprattutto quando mancano le infrastrutture di base. Le soluzioni basate sulla natura sono una risposta anche alla crescente domanda di equità, con molteplici vantaggi: migliorare le infrastrutture, stimolare le attività economiche, sostenere la sicurezza alimentare (nelle aree non inquinate), migliorare l’inclusione sociale e ad affrontare l’inquinamento. Il ripristino degli ecosistemi e la creazione di barriere naturali, inoltre, può essere utile a contrastare e attenuare l’effetto dell’innalzamento del livello del mare nelle città costiere, almeno entro certi limiti.
UN WEEKEND TRA FESTE E SOLIDARIETA’ PER LA NATURA IN CITTA’
Per ripensare le aree urbane del nostro paese ridando spazio alla biodiversità il WWF torna per la sesta edizione con URBAN NATURE: l’8 e il 9 ottobre ci saranno tante iniziative in tutte le regioni. Quest’anno, oltre agli eventi che coinvolgeranno bambini e adulti in percorsi guidati, feste, mostre, attività di citizen science (quello centrale si svolgerà presso l’Orto Botanico di Roma) si potrà aderire ad un grande progetto di solidarietà – La Natura si fa cura – regalandosi una felce. L’obiettivo è realizzare Oasi negli ospedali pediatrici creando aree verdi con alberi, bordure e siepi capaci di attirare anche insetti impollinatori come le farfalle, stagni didattici, orti rialzati. Un paradiso per la biodiversità e insieme un angolo di cura e benessere per i piccoli degenti che potranno beneficiare del contatto con la natura nei percorsi riabilitativi, soprattutto quelli a lunga degenza.
aeroporto TV ed avifauna
Posted in difesa animali, urbanistica, viabilità on 27 agosto 2022| Leave a Comment »
festa Prato In Fiera
Posted in educazione ambientale, urbanistica on 27 Maggio 2022| Leave a Comment »