
Archive for the ‘agricoltura’ Category
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COMUNICATO STAMPA – IL PARLAMENTO ITALIANO E LE ASSOCIAZIONI DELL’AGROINDUSTRIA SI PREPARANO A SDOGANARE LA SPERIMENTAZIONE IN CAMPO APERTO DEI NUOVI OGM
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ROMA, 15 MARZO 2023 – La Coalizione Italia Libera da OGM, formata da 32 associazioni contadine, ambientaliste, consumatori e del biologico accoglie con preoccupazione l’annuncio dell’approvazione entro l’autunno 2023 di due proposte di legge che consentiranno la sperimentazione in campo dei nuovi OGM (NGT), senza aspettare le eventuali disposizioni europee in materia. La roadmap è stata tracciata il 14 marzo durante la presentazione del Position Paper “Nuove tecniche genomiche genome editing e cisgenesi” realizzato dal CREA in collaborazione con Assobiotec, la branca di Federchimica che raduna un centinaio di industrie attive nel campo della biotecnologia. L’evento, intitolato “Per un’agricoltura produttiva, sostenibile e competitiva: Il contributo della genetica vegetale avanzata”, ha visto la riproposizione di tutti gli argomenti tipici dell’arsenale retorico utilizzato negli ultimi 30 anni dai promotori prima degli OGM, ora dei nuovi OGM ottenuti con le cosiddette New Genomic Techniques (NGT), rinominate TEA in Italia, e presentate dai promotori come panacea di tutti i problemi ambientali che affliggono l’agricoltura. La Coalizione Italia Libera da OGM ritiene grave che l’istituzione pubblica, che dovrebbe fornire indicazioni agli agricoltori sulla base di una seria ed approfondita base documentale, si faccia portavoce di interessi industriali, in un evidente conflitto d’interesse. I prodotti delle NGT/TEA vengono definiti dai promotori delle proposte di legge, depositate dal Presidente della 9ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) Senatore Luca De Carlo e dal Segretario della XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA) alla Camera Raffaele Nevi, come non equiparabili agli OGM e assimilabili a varietà derivate da mutazioni naturali o selezione tradizionale. Non solo, gli viene attribuito il potere di risolvere tutti i problemi ambientali in gran parte connessi e causati dall’agricoltura industriale, dall’uso indiscriminato dei pesticidi al cambiamento climatico e alla siccità. Per le associazioni della Coalizione “Italia Libera da OGM” questa retorica si basa su imprecisioni scientifiche e su una visione politica anti ecologica e antisociale, schiacciata sugli interessi delle imprese sementiere e agroindustriali controllate dalle multinazionali, oltre che quelli di una piccola parte del mondo della ricerca pubblica, che spera in nuovi finanziamenti, instaurando pericolosi legami con il settore privato. Queste nuove biotecnologie, infatti, avranno come primo e unico beneficio l’aumento del potere e del controllo delle potenti lobby dell’agroindustria sulle filiere agroalimentari nel nostro Paese. Inoltre, le sentenze della Corte di Giustizia dell’UE hanno ribadito come le NGT non possano essere considerate fuori dal perimetro della Direttiva 2001/18/CE, che definisce gli OGM e li regola, obbligandoli a valutazione del rischio, tracciabilità ed etichettatura. Intanto la ricerca sul biologico latita e vede bloccati in pastoie burocratiche i finanziamenti già deliberati ormai da qualche anno. In base a questa normativa, fra l’altro, l’Italia ha esercitato la facoltà di vietare la coltivazione di OGM sul proprio territorio, con il favore della grande maggioranza dei consumatori e mantenendo la distintività della sua produzione agricola nel mondo. La maggioranza del Parlamento, ora, intende invece stracciare la regolamentazione attuale, creando le condizioni per portare sulle tavole degli italiani i nuovi OGM, con il pericolo che per i consumatori sia impossibile scegliere di evitarli se non saranno correttamente etichettati. La maggior parte degli argomenti che i Parlamentari e i rappresentanti del CREA porta a sostegno della necessità di deregolamentare i nuovi OGM si ritrovano nelle linee guida per la comunicazione diffusa dall’International Seed Federation (Federazione Internazionale dei Sementieri): la campagna promozionale “Building on Success”, condotta negli ultimi cinque anni dall’industria sementiera, tenta di equiparare manipolazione di laboratorio e mutazioni spontanee che avvengono in natura. Nessun accenno viene invece fatto all’importanza di rintracciare le centinaia di mutazioni fuori bersaglio che queste biotecnologie provocano. Diversi lavori scientifici dimostrano che l’editing del genoma – in modo diverso rispetto alle mutazioni che avvengono in natura – può infatti generare molteplici cambiamenti del DNA oltre alla mutazione desiderata: mutazioni off target, delezioni ed inserzioni cosi come riarrangiamenti non desiderati del DNA, cromotripsi (frammentazione di un cromosoma o di una sua regione) e inserzioni di DNA esogeno non sono l’eccezione, ma la regola delle NGT. Il problema, denunciato da più parti, è che gli effetti fuori bersaglio ad oggi non vengono studiati né cercati con rigore scientifico in nome della tanto proclamata precisione del metodo e per la fretta di brevettare i prodotti o i processi di creazione di questi nuovi OGM. Permangono quindi lacune conoscitive enormi sui reali rischi e minacce legate ai nuovi OGM per la biodiversità selvatica, gli ecosistemi e la salute. Ci troviamo di fronte a una politica che risponde alle pressioni dell’agroindustria, accettando una scienza che rinuncia al rigore e al metodo, saltando passaggi doverosi per aprire all’industria nuovi spazi di profitto attraverso brevetti e privative. L’eventuale introduzione dei nuovi OGM nel settore agroalimentare italiano metterebbe profondamente a rischio la qualità e la resilienza dell’intero comparto rafforzando un modello di agricoltura industriale che necessita di input esterni che impattano sia sulla salute umana che sull’ambiente, oltre a indebolire la resilienza dell’agricoltura, standardizzare i prodotti e appiattire l’agrobiodiversità. Quello che gli impegni internazionali e, soprattutto, sempre più cittadini in tutto il mondo chiedono, è invece un’agricoltura realmente sostenibile e agroecologica, che tuteli la biodiversità e le risorse e fornisca cibo sano e di buona qualità, come stanno già facendo i produttori biologici e biodinamici. La Coalizione Italia Libera da OGM chiede quindi alla politica di scegliere la strada sicura per tutti: la ricerca pubblica deve essere finanziata e portata avanti, ma deve essere trasparente, adoperandosi a dimostrare i rischi delle innovazioni tecnologiche prima di scegliere di compromettere la filiera libera da OGM avallando la coltivazione in pieno campo dei prodotti NGT. Comunicato stampa inviato a cura di italialiberadaogm@gmail.com – 00393296735105.
Per conto della Coalizione Italia Libera da OGM: ACU – AGORA’ – AIAB – ALTRAGRICOLTURABIO – ARI – ASCI – ASSOCIAZIONE PER L’AGRICOLTURA BIODINAMICA – CIVILTA’ CONTADINA – COORDINAMENTOZEROOGM – CROCEVIA – DEAFAL – EGALITè – EUROPEAN CONSUMERS – EQUIVITA – FAIRWATCH – FIRAB – GREENPEACE – ISDE – LEGAMBIENTE – LIPU – NAVDANYA – PRONATURA – RESS ROMA – RIES – SLOW FOOD ITALIA – TERRA! – TERRANUOVA – TERRANUOVA ONLUS – TRANSFORM – USB – VAS – WWF Italia.
BIOLOGICO È… NATURA!
Posted in agricoltura on 17 marzo 2023| Leave a Comment »
Alla scoperta del valore dell’agricoltura biologica per la salute delle persone e degli ecosistemi con 48 eventi nelle Oasi e Centri di Educazione Ambientale WWF da marzo a maggio. Roma, 15 marzo 2023
Scopri qui gli appuntamenti – https://www.wwf.it/cosa-facciamo/eventi/.

L’agricoltura biologica, priva di sostanze chimiche di sintesi (pesticidi e fertilizzanti), è il modello agroecologico più avanzato e rispettoso dell’ambiente, alternativo al modello convenzionale intensivo. Le aziende agricole condotte con il metodo biologico sono più ricche di natura rispetto a quelle convenzionali, con una maggiore presenza di uccelli, rettili, anfibi e insetti, in particolare Apoidei e Lepidotteri. Nei campi biologici è stato rilevato in generale anche un maggior numero di specie di flora selvatica, in particolare le piante perenni più sensibili agli erbicidi, come il glifosato, e più infrastrutture verdi (alberi, siepi, stagni, ecc.). L’agricoltura biologica tutela anche la straordinaria biodiversità del suolo, dove vivono innumerevoli forme di vita che contribuiscono a mantenere fertili e in salute i terreni, a mitigare il cambiamento climatico, a immagazzinare e depurare l’acqua, prevenire l’erosione. Per divulgare lo straordinario valore dell’agricoltura biologica, il WWF Italia, in collaborazione con FederBio, organizza nel mese di marzo e maggio 48 eventi nelle sue Oasi e Centri di Educazione Ambientale per coinvolgere le persone in attività d’informazione e sensibilizzazione sui temi dell’agricoltura sostenibile e sue relazioni con la conservazione della Natura. Fra le attività previste conferenze con esperti in agricoltura biologica, laboratori didattici per famiglie con bambini e bambine, degustazioni di prodotti biologici, mercati contadini e incontri con agricoltori biologici. Inoltre il WWF, in collaborazione con Huawei Italia, sta realizzando in 8 Oasi il progetto “Guardiani della Natura” per un monitoraggio bioacustico della biodiversità nelle aree agricole per dimostrare il valore dell’agricoltura biologica per la conservazione della natura. Gli eventi “Biologico è..Natura!” saranno l’occasione per presentare al pubblico dei visitatori delle Oasi questo progetto innovativo con la tecnologia digitale al servizio della tutela della biodiversità. Il progetto “Biologico è…Natura!” è parte integrante della Campagna WWF “Sustainable Future” che ha lo scopo di creare conoscenza, consapevolezza e responsabilità per una trasformazione sostanziale dei sistemi economici e culturali, a partire dalle scelte quotidiane individuali fino all’azione collettiva, per accelerare il percorso verso una sostenibilità a lungo termine. Gli eventi “Biologico è…Natura!” sono realizzati con la sponsorizzazione del progetto europeo BEING ORGANIC in EU, una campagna di promozione proposta da FederBio in collaborazione con Naturland cofinanziata dall’Unione Europea che prevede un insieme articolato di azioni con l’obiettivo di migliorare la conoscenza, il prestigio e il consumo dei prodotti ortofrutticoli biologici verso i due paesi target: Italia e Germania. In particolare, il progetto intende aumentare e rafforzare la considerazione da parte del consumatore verso l’agricoltura biologica europea e la sua qualità; aumentare la consapevolezza e il riconoscimento del metodo e dello standard dell’agricoltura biologica dell’UE; far conoscere il logo biologico dell’UE (per maggiori informazioni clicca QUI – https://beingorganic.eu/it/). Oggi nel nostro Paese il 17,4% della superficie agricola è gestita con i metodi dell’agricoltura biologica. Il Green Deal europeo fissa l’obiettivo del 25% entro il 2030 ma l’Italia ha deciso di anticipare questo traguardo al 2027 con il suo Piano Strategico Nazionale della nuova PAC, operativo dal mese di gennaio 2023. Dobbiamo tutti impegnarci, agricoltori, industria agroalimentare e cittadini, per raggiungere questo obiettivo fondamentale per la transizione ecologica dell’agricoltura. I programmi dei primi 24 eventi del mese di marzo sono disponibili sul sito web del WWF Italia nelle pagine delle singole sedi coinvolte. Altri 24 eventi saranno programmati nel mese di maggio nell’ambito delle Giornate delle Oasi WWF.
ENNESIMO RICHIAMO ALL’ITALIA PER IL MANCATO RISPETTO DELLA DIRETTIVA UE SUI NITRATI
Posted in agricoltura on 18 febbraio 2023| Leave a Comment »
La Commissione Europea invita l’Italia a proteggere meglio gli ecosistemi e le persone dall’inquinamento da nitrati prodotto dall’agricoltura. Roma, 17 febbraio 2023

La Commissione europea ha inviato un parere motivato all’Italia (INFR 2018 – 2249), secondo passo nelle procedure di infrazione, per non aver rispettato pienamente la Direttiva sui nitrati (Direttiva 91/676/CEE) e non aver protetto meglio le sue acque dall’inquinamento causato dai nitrati provenienti da fonti agricole. I fertilizzanti chimici azotati ed i liquami zootecnici smaltiti nei terreni agricoli sono la principale causa dell’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee da nitrati che mette a rischio la salute delle persone e dei nostri ecosistemi. La Direttiva UE Nitrati ha proprio l’obiettivo di proteggere le acque superficiali e sotterranee dall’inquinamento causato da fonti agricole. Il Green Deal europeo, con la sua ambizione di inquinamento zero, chiede a tutti gli Stati membri di ridurre l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo a livelli considerati non dannosi per la salute umana e gli ecosistemi naturali, in particolare propone una riduzione del 20% dell’uso dei fertilizzanti chimici entro il 2030. In base alla Direttiva UE Nitrati, gli Stati membri sono tenuti a monitorare le proprie acque e a individuare quelle interessate o potenzialmente interessate dall’inquinamento causato dai nitrati di origine agricola e dall’eutrofizzazione. Sono inoltre tenuti a designare le aree di terreno che drenano queste acque come zone vulnerabili ai nitrati e a istituire programmi d’azione appropriati per prevenire e ridurre tale inquinamento. “Il nostro Paese si sta dimostrando ancora una volta refrattario ad affrontare la questione zootecnica, nonostante le evidenze scientifiche e i richiami Europei” affermano le 9 Associazioni ACU, AIAB, FederBio, ISDE Medici per l’Ambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e WWF Italia. La Commissione ha inviato, infatti, una prima lettera di costituzione in mora all’Italia nel novembre 2018, chiedendo alle autorità nazionali di garantire la stabilità della rete di monitoraggio dei nitrati, di rivedere e designare ulteriormente le Zone Vulnerabili ai Nitrati e di adottare misure aggiuntive in diverse Regioni. Successivamente, sebbene le autorità italiane abbiano compiuto alcuni progressi, la Commissione ha rilevato che erano ancora necessarie misure per affrontare i problemi rimanenti. Inoltre, nel frattempo erano emersi alcuni problemi aggiuntivi, come la riduzione del periodo di chiusura continua (durante il quale è vietata l’applicazione di fertilizzanti). Per questi motivi, nel dicembre 2020 è stata inviata all’Italia un’ulteriore lettera di costituzione in mora. Da allora, la Commissione UE ha riconosciuto che alcune lacune nell’applicazione della Direttiva UE Nitrati sono state risolte, ma preoccupazioni rimangono per altre violazioni in diverse Regioni, dove la situazione delle acque sotterranee inquinate da nitrati non sta migliorando e il problema dell’eutrofizzazione delle acque superficiali si sta aggravando. Per questi motivi, la Commissione UE ha deciso di inviare l’ennesimo richiamo all’Italia, con un parere motivato, ed ora il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha due mesi di tempo per rispondere e adottare le misure necessarie. In caso contrario, la Commissione UE potrebbe decidere di deferire il nostro Paese alla Corte di Giustizia dell’Unione europea con il rischio di pesanti sanzioni che sarebbero pagate da tutti i cittadini italiani. “È ora di affrontare seriamente l’insostenibilità dell’agricoltura intensiva, in particolare della zootecnia in alcune aree del nostro Paese. Purtroppo il Piano Strategico Nazionale della PAC non sembra andare nella giusta direzione, considerato che il comparto zootecnico risulta ancora riccamente finanziato, basti pensare al fatto che riceve oltre il 40% dei pagamenti accoppiati” denunciano le 9 Associazioni. Per raggiungere le richieste e i target del Green Deal europeo non bastano alcuni aggiustamenti tecnologici, benché necessari, occorre ripensare l’intero modello produttivo, La Commissione europea ha inviato un parere motivato all’Italia (INFR 2018 – 2249), secondo passo nelle procedure di infrazione, per non aver rispettato pienamente la Direttiva sui nitrati (Direttiva 91/676/CEE) e non aver protetto meglio le sue acque dall’inquinamento causato dai nitrati provenienti da fonti agricole. I fertilizzanti chimici azotati ed i liquami zootecnici smaltiti nei terreni agricoli sono la principale causa dell’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee da nitrati che mette a rischio la salute delle persone e dei nostri ecosistemi. La Direttiva UE Nitrati ha proprio l’obiettivo di proteggere le acque superficiali e sotterranee dall’inquinamento causato da fonti agricole. Il Green Deal europeo, con la sua ambizione di inquinamento zero, chiede a tutti gli Stati membri di ridurre l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo a livelli considerati non dannosi per la salute umana e gli ecosistemi naturali, in particolare propone una riduzione del 20% dell’uso dei fertilizzanti chimici entro il 2030. In base alla Direttiva UE Nitrati, gli Stati membri sono tenuti a monitorare le proprie acque e a individuare quelle interessate o potenzialmente interessate dall’inquinamento causato dai nitrati di origine agricola e dall’eutrofizzazione. Sono inoltre tenuti a designare le aree di terreno che drenano queste acque come zone vulnerabili ai nitrati e a istituire programmi d’azione appropriati per prevenire e ridurre tale inquinamento. “Il nostro Paese si sta dimostrando ancora una volta refrattario ad affrontare la questione zootecnica, nonostante le evidenze scientifiche e i richiami Europei” affermano le 9 Associazioni ACU, AIAB, FederBio, ISDE Medici per l’Ambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e WWF Italia. La Commissione ha inviato, infatti, una prima lettera di costituzione in mora all’Italia nel novembre 2018, chiedendo alle autorità nazionali di garantire la stabilità della rete di monitoraggio dei nitrati, di rivedere e designare ulteriormente le Zone Vulnerabili ai Nitrati e di adottare misure aggiuntive in diverse Regioni. Successivamente, sebbene le autorità italiane abbiano compiuto alcuni progressi, la Commissione ha rilevato che erano ancora necessarie misure per affrontare i problemi rimanenti. Inoltre, nel frattempo erano emersi alcuni problemi aggiuntivi, come la riduzione del periodo di chiusura continua (durante il quale è vietata l’applicazione di fertilizzanti). Per questi motivi, nel dicembre 2020 è stata inviata all’Italia un’ulteriore lettera di costituzione in mora. Da allora, la Commissione UE ha riconosciuto che alcune lacune nell’applicazione della Direttiva UE Nitrati sono state risolte, ma preoccupazioni rimangono per altre violazioni in diverse Regioni, dove la situazione delle acque sotterranee inquinate da nitrati non sta migliorando e il problema dell’eutrofizzazione delle acque superficiali si sta aggravando. Per questi motivi, la Commissione UE ha deciso di inviare l’ennesimo richiamo all’Italia, con un parere motivato, ed ora il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha due mesi di tempo per rispondere e adottare le misure necessarie. In caso contrario, la Commissione UE potrebbe decidere di deferire il nostro Paese alla Corte di Giustizia dell’Unione europea con il rischio di pesanti sanzioni che sarebbero pagate da tutti i cittadini italiani. “È ora di affrontare seriamente l’insostenibilità dell’agricoltura intensiva, in particolare della zootecnia in alcune aree del nostro Paese. Purtroppo il Piano Strategico Nazionale della PAC non sembra andare nella giusta direzione, considerato che il comparto zootecnico risulta ancora riccamente finanziato, basti pensare al fatto che riceve oltre il 40% dei pagamenti accoppiati” denunciano le 9 Associazioni. Per raggiungere le richieste e i target del Green Deal europeo non bastano alcuni aggiustamenti tecnologici, benché necessari, occorre ripensare l’intero modello produttivo, riducendo il numero di capi allevati, favorendo la conversione degli allevamenti al biologico e rendendo obbligatorie le pratiche agroecologiche che apportano naturalmente nutrienti al terreno, come le cover-crop, il sovescio e l’inerbimento delle colture permanenti, pratiche già adottate dalle aziende che praticano l’agricoltura biologica. Questo richiamo della Commissione europea all’Italia è l’ennesima dimostrazione dell’impatto ambientale insostenibile del modello attuale dell’agricoltura intensiva ancora maggioritario nel nostro Paese, che compromette la qualità di una risorsa strategica come l’acqua, mettendo a rischio la salute delle persone e degli ecosistemi naturali. “L’Italia non è solo in ritardo sul rispetto della Direttiva Nitrati, lo è anche sulla Direttiva UE, la 2009/128/CE per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. In Italia il Piano di Azione Nazionale previsto dalla Direttiva UE Pesticidi, infatti, è scaduto dal febbraio 2019 e non vi è più traccia del nuovo Piano in attuazione. Ci sono, anche in questo caso, tutti i presupposti per l’avvio di una procedura d’infrazione da parte della Commissione UE per il mancato rispetto delle normative ambientali da parte del settore primario nazionale” concludono le 9 Associazioni.
Comunicato stampa inviato dall’Ufficio stampa WWF Italia per conto delle Associazioni: ACU, AIAB, AIAPP, FederBio, ISDE Medici per l’Ambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e WWF Italia.
Open Sunday febbraio
Posted in agricoltura, autoproduzione, urbanistica on 9 febbraio 2023| Leave a Comment »
AGRICOLTURA AVVELENATA: LA COALIZIONE CAMBIAMO AGRICOLTURA PRESENTA L’ATLANTE DEI PESTICIDI
Posted in agricoltura on 6 febbraio 2023| Leave a Comment »
L’edizione italiana, che verrà presentata domani a Milano alle 14,30 nell’ambito della Festa del Bio, in concomitanza con la Giornata mondiale contro il cancro, World Cancer Day, evidenzia l’impatto dell’uso delle sostanze chimiche in agricoltura sull’ambiente e la salute delle persone, chiamando tutti ad un impegno fattivo per ridurne l’uso. Roma, 3 febbraio 2023

Il 4 febbraio nell’ambito della Festa del Bio, che si tiene a Milano a Palazzo Giureconsulti, la Coalizione Cambiamo Agricoltura con la Fondazione Heinrich-Böll presentano l’edizione Italia dell’Atlante dei <pesticidi. Il volume, scaricabile gratuitamente dal sito della Coalizione CambiamoAgricoltura – https://www.cambiamoagricoltura.it/news/atlante-dei-pesticidi – contiene oltre 60 pagine di grafici, cartine, numeri che mostrano la pervasività di queste sostanze in ogni angolo del Pianeta e gli effetti negativi sulla salute delle persone, sulle diverse matrici ambientali (suolo, acqua e aria) e sugli ecosistemi. Oggi nel mondo si utilizzano 4 milioni di tonnellate di pesticidi, il cui mercato globale ha raggiunto un valore di 84,5 miliardi di dollari nel 2019, con un tasso di crescita annuo di oltre il 4% dal 2015. In Unione Europea i consumi hanno registrato negli ultimi anni una lieve flessione, così come nel nostro Paese che resta comunque al secondo posto dopo la Spagna per consumo di pesticidi. Sono ancora troppe le sostanze chimiche di sintesi che vengono utilizzate dalle aziende agricole europee convenzionali, soprattutto quelle ritenute altamente pericolose. Per questo la Commissione Europea ha presentato il 22 giugno 2022 la sua proposta di un nuovo Regolamento per l’Utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari (il cosiddetto SUR), ora al vaglio del Parlamento e del Consiglio Europeo. “Nonostante le evidenze scientifiche, le buone intenzioni della Commissione Europea vengono minate dall’azione delle lobby dell’agrochimica e dell’agricoltura intensiva, che vorrebbero fermare l’iter di approvazione del Regolamento e affossarne gli obiettivi di riduzione” affermano le Associazioni della Coalizione Cambiamo Agricoltura. Il Regolamento UE indica per l’Italia l’obiettivo di riduzione del 62% dei pesticidi entro il 2030 (la media Europea è del 50%), che non verrà certamente raggiunto se il nostro Paese non investirà più energie nella transizione ecologica dell’agricoltura. Infatti, benché il nostro Paese abbia mostrato lungimiranza nel fissare nel Piano Strategico Nazionale della Politica Agricola Comune 2023-2027 il raggiungimento dell’obiettivo del 25% di superficie agricola coltivata in biologico entro il 2027, anticipando di tre anni l’obbiettivo fissato a livello europeo, è in forte ritardo con l’aggiornamento del principale strumento per la gestione dei pesticidi: il “Piano d’Azione Nazionale per l’Uso Sostenibile dei Prodotti Fitosanitari”, abbreviato PAN. “Nel nostro Paese il PAN è scaduto dal febbraio 2019 e l’iter per il suo rinnovo è in stallo da allora. È urgente che il Piano venga rinnovato accogliendo al suo interno gli obiettivi del Green Deal europeo, altrimenti nascerà già obsoleto” continuano le Associazioni di Cambiamo Agricoltura. La presentazione dell’edizione italiana dell’Atlante dei Pesticidi il 4 febbraio ha anche un forte significato simbolico perché coincide con la Giornata mondiale contro il cancro. Numerose sono le evidenze scientifiche che collegano l’esposizione ai pesticidi con l’insorgenza di tumori, soprattutto nelle categorie più esposte, come gli agricoltori, ma anche in quelle più sensibili come i bambini. Le schede dell’Atlante dei Pesticidi presentano dati, grafici ed informazioni utili per comprendere meglio la relazione tra uso dei pesticidi e salute umana, oltre agli impatti sul suolo, nelle acque superficiali e sotterranee e sulla biodiversità naturale. “Siamo fiduciosi che questo documento, concepito per diffondere consapevolezza rendendo accessibili dati e conoscenze, contribuirà a un cambio di paradigma che non è più solo desiderabile, ma necessario” afferma Marc Berthold, direttore della Heinrich-Böll Stiftung Parigi, fondazione tedesca che dal 2022 segue anche numerosi progetti sui temi della transizione socio-ecologica nel nostro Paese. “La crescita dell’agricoltura biologica in Italia, che nel 2022 ha coinvolto il 17,4% della superficie agricola utilizzata, è la prova che oggi esistono già tutte le buone pratiche e molti mezzi tecnici per eliminare del tutto o ridurre in modo significativo l’uso dei pesticidi. Ora i decisori politici hanno il potere e la responsabilità di dare la spinta decisiva alla transizione agroecologica della nostra agricoltura, sostenendo con convinzione l’approvazione del Regolamento UE per la riduzione dell’uso dei pesticidi entro il 2023. Devono solo averne il coraggio e la necessaria determinazione”, concludono le Associazioni della Coalizione Cambiamo Agricoltura. Il programma della Festa del Bio di Milano è disponibile a questo link: https://www.festadelbio.it/.

CambiamoAgricoltura è una coalizione nata nel 2017 per chiedere una riforma della PAC che tuteli tutti gli agricoltori, I cittadini e l’ambiente. Aderiscono alla Coalizione oltre 90 sigle della società civile ed è coordinata da un gruppo di lavoro che comprende le maggiori associazioni del mondo ambientalista, consumerista e del biologico italiane che aderiscono ad organizzazioni europee (Associazione Consumatori ACU, AIDA, AIAB, AIAPP, Associazione Italiana Biodinamica, CIWF Italia Onlus, FederBio, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e WWF Italia). E’ inoltre supportata dal prezioso contributo di Fondazione Cariplo.
Open Sunday dicembre
Posted in agricoltura, autoproduzione on 8 dicembre 2022| Leave a Comment »
PESTICIDI: URGENTE E NECESSARIO RIDURRE IL LORO USO
Posted in agricoltura on 6 dicembre 2022| Leave a Comment »
Sotto attacco i Regolamenti della Commissione europea per la transizione ecologica dell’agricoltura e il ripristino della natura. Appello di 16 Associazioni ambientaliste, dei consumatori e del biologico italiane ai tre Ministri competenti, MASAF, MASE e Sanità per sollecitare il sostegno del Governo alla proposta di Regolamento UE per la riduzione dei pesticidi presentata dalla Commissione UE. Roma, 6 dicembre 2022

I piani dell’UE per dimezzare l’uso e il rischio dei pesticidi e proteggere gli ambienti più sensibili potrebbero essere messi a rischio dai Ministri europei dell’Agricoltura il prossimo fine settimana. Sabato 10 dicembre si terrà, infatti, una riunione del Consiglio Europeo dell’Agricoltura e della Pesca nel cui ordine del giorno vi è la discussione sulla proposta di un nuovo Regolamento per l’utilizzo dei fitofarmaci (SUR) presentata lo scorso 22 giugno dalla Commissione europea che contiene al suo interno obiettivi di riduzione dell’uso dei pesticidi legalmente vincolanti per gli Stati membri. Dopo quasi due decenni di tentativi falliti di ridurre l’uso di sostanze chimiche di sintesi in agricoltura e dopo i recenti successi delle iniziative dei cittadini europei, con la validazione di 1,1 milioni di firme raccolte, questa sarebbe la prima proposta concreta che potrebbe far virare l’agricoltura europea verso una reale maggiore sostenibilità con ricadute positive sulla salute dei cittadini e la tutela della natura. Esiste però, il rischio concreto che i Ministri dell’Agricoltura possano rimandare al mittente questa proposta, accogliendo le richieste delle Associazioni agricole e dell’industria dell’agrochimica. Sabato prossimo, i rappresentanti ministeriali a Bruxelles voteranno infatti una risoluzione per chiedere alla Commissione un’ulteriore “valutazione d’impatto” sul regolamento. Questo causerebbe un ritardo delle prossime fasi di discussione della proposta (che dopo il Consiglio dovrà essere discussa anche dal Parlamento Europeo), con il rischio che il Regolamento comunitario non venga adottato prima delle prossime elezioni europee. Un rinvio strumentale per affossare la riforma della Direttiva UE pesticidi, come riferito da alcune fonti anonime all’Interno della stessa Commissione. Inoltre, la Commissione si è già resa disponibile a ridurre i divieti attualmente presenti per proteggere le categorie sensibili, come i bambini, e le aree naturali protette, per accontentare le richieste di alcuni Stati membri. I verbali secretati di una riunione dei ministri dell’agricoltura di novembre, ottenuti dall’associazione ambientalista Austriaca Global 2000, mostrano che 17 ministri su 26 sarebbero a favore della valutazione d’impatto aggiuntiva, tra cui Austria, Bulgaria, Estonia-Estland, Finlandia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Slovenia, mentre Germania, Francia, Spagna, Croazia, Cipro, Belgio e Svezia si oppongono. Oggi, in una conferenza stampa a Bruxelles, scienziati, associazioni ambientaliste, movimenti per l’agricoltura biologica e contadini insieme ai promotori dell’iniziativa dei cittadini europei “Save Bees and Farmers” hanno invitato i Governi dell’UE a negoziare rapidamente e in modo costruttivo la proposta legislativa senza richiedere un’ulteriore valutazione d’impatto. 16 associazioni Italiane (Associazione Consumatori ACU, AIDA, AIAB, AIAPP, Associazione Italiana Biodinamica, CIWF Italia Onlus, FederBio, Greenpeace, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu-BirdLife, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia, Terra! e WWF Italia), hanno inviato questa mattina una lettera ai Ministri Italiani dell’Agricoltura, dell’Ambiente e della Salute, competenti in materia di pesticidi, per chiedere che l’Italia cambi la sua posizione e non appoggi la richiesta di valutazione di impatto ma sostenga la proposta della Commissione Europea. Il nostro Paese sta già dimostrando di poter essere un esempio virtuoso in Europa nella riduzione dell’uso dei pesticidi grazie alle sempre più numerose aziende che scelgono l’agricoltura biologica (il 17,4% della SAU condotta con metodo biologico contro il 9% della media Europea). E’ però necessario un impegno maggiore considerato che l’Europa ha chiesto all’Italia di raggiungere un taglio dell’uso del 62% dei pesticidi entro il 2030 e oggi siamo al secondo posto per consumo di sostanze chimiche di sintesi in agricoltura, secondi solo alla Spagna. E’ necessaria per questo un’azione immediata, non solo di sostegno alla proposta della Commissione, ma anche un impegno a portare a termine la revisione del Piano di Azione Nazionale (PAN) pel l’Uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, in attesa di rinnovo dal febbraio 2019, con un testo che recepisca gli obiettivi di riduzione europei indicati dalle Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030. “Gli attuali giochi politici per abbandonare gli obiettivi di sostenibilità del Green Deal europeo, non garantiranno la sicurezza alimentare indicata come pretesto per dilazionare i tempi della transizione ecologica della nostra agricoltura, ma rischiano invece di causare un peggioramento delle crisi ambientali” dichiarano le Associazioni. “Gli effetti del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità stanno già causando impatti devastanti sui raccolti e mezzi di sussistenza in tutto il mondo. La finestra di opportunità per garantire un futuro vivibile sul nostro pianeta attraverso un’azione decisa e mirata si sta chiudendo rapidamente. Se non riusciamo oggi ad avviare la necessaria trasformazione dei nostri sistemi agro-alimentari, come delineato nelle Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030, la situazione peggiorerà notevolmente. Rinviare l’approvazione dei Regolamenti per la riduzione dell’uso dei pesticidi e il ripristino della natura presentati dalla Commissione UE sarebbe un errore imperdonabile”, concludono le Associazioni.
Le 16 Associazioni ambientaliste, dell’agricoltura biologica e dei consumatori che inviano questo comunicato rappresentano un’ampia alleanza tra la Coalizione #CambiamoAgricoltura* e Associazioni come Greenpeace e Terra! che condividono la visione di una transizione ecologica dell’agricoltura italiana ed europea, che tuteli tutti gli agricoltori, i cittadini e l’ambiente. (Associazione Consumatori ACU, AIDA, AIAB, AIAPP, Associazione Italiana Biodinamica, CIWF Italia Onlus, FederBio, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu-BirdLife, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e WWF Italia).